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Calcio: Come calciare il pallone?

Calciare il pallone è un gesto tecnico fondamentale nel gioco del calcio, il nostro obiettivo è quello di aiutare i ragazzi a migliorare dando loro nozioni teoriche e pratiche per cercare di ottenere il meglio durante l’allenamento e in partita.

Il nostro protocollo di addestramento tecnico individualizzato prevede una prima fase nella quale andiamo a valutare il livello del giocatore, le conoscenze e le capacità tecnico/coordinative. Sulla base dei dati raccolti, impostiamo quindi un programma di allenamento specifico, che gli permetta step dopo step di avere a disposizione le giuste informazioni per poter calciare nel modo più adatto alla situazione di gioco in cui verrà a trovarsi.

Nell’allenare questa abilità utilizziamo diversi attrezzi che ci sono utili nella fase propedeutica dell’apprendimento come: “forca”, sponda per battimuro (sia rigida che elastica) e palla con elastico. In questo modo andiamo a lavorare sul contatto piede/palla facendo capire all’allievo le differenze di tiro in base al tipo di impatto del piede sul pallone. Partiamo quindi da combinazioni semplici su distanze corte per poi passare gradualmente a quelle più complesse aumentando la distanza e di conseguenza le difficoltà. Si lavora sia sul tiro con palla ferma che in movimento, in questo caso andiamo ad inserire delle giocate come: finte, dribbling, sponde, triangoli e cambi di direzione, rendendo l’azione il più possibile simile ad una situazione di gioco.

Questo gesto può essere scomposto in tre fasi: caricamento, impatto e scarico.

La fase di caricamento è preparatoria al tiro: il piede della gamba calciante si allontana dal pallone con un movimento di estensione dell’anca e di flessione del ginocchio, il piede d’appoggio si posiziona di fianco alla palla e il ginocchio della gamba portante è leggermente flesso.

Segue la fase d’impatto con l’arto calciante che compie un movimento di flessione dell’anca ed estensione quasi completa del ginocchio, la posizione del piede varia a seconda di come il calciatore vorrà colpire il pallone, in ogni caso i muscoli degli arti inferiori devono essere in tensione per dare forza al tiro e proteggere le articolazioni.

Una volta colpito il pallone segue la fase di scarico con la gamba calciante che prosegue in direzione del tiro decelerando gradualmente.

Anche il busto e gli arti superiori hanno un ruolo fondamentale in questo gesto con il busto proteso in avanti a coprire il pallone e le braccia che oltre a svolgere la funzione di protezione della palla sono essenziali dal punto di vista coordinativo con il braccio che corrisponde al piede d’appoggio largo e leggermente in alto mentre il braccio che corrisponde al piede calciante largo e più basso.

Nella fase propedeutica dell’allenamento andiamo a lavorare quindi sulla tecnica analitica del tiro in porta insegnando all’allievo il tipo di rincorsa e la corretta postura del corpo. La palla si può colpire in diversi modi:

1 – interno piede, generalmente viene utilizzato perché permette una maggiore precisione nelle giocate su distanze corte e medie. Esecuzione: piede d’appoggio di fianco al pallone a circa 15-20 cm da esso, con la punta rivolta verso la direzione della giocata. La gamba d’appoggio è leggermente piegata prima dell’impatto per poi distendersi. La gamba calciante nella fase di caricamento compie rapidamente un movimento di estensione della coscia, segue poi una rapida flessione e rotazione esterna della gamba fino al contatto del piede con il pallone. Il piede calciante al momento dell’impatto formerà un angolo di 90° col piede d’appoggio. La punta del piede calciante deve essere leggermente protesa verso l’alto, fornendo al piede una più ampia superficie di contatto con il pallone che va dal primo osso metatarsale fino al malleolo mediale.

2 – interno collo piede, è la parte del piede che va dell’alluce e termina al malleolo mediale. Il primo metatarso costituisce la superficie su cui avviene l’impatto con il pallone. Tirando con questa parte del piede si trasmette al pallone una rotazione.

3 – collo piede, è la superficie del piede compresa tra la base delle dita (falangi prossimali) e l’articolazione tibio-tarsica, le ossa metatarsali costituiscono la parte d’impatto con il pallone. Per eseguire questo gesto il giocatore dovrà prendere una rincorsa rettilinea rispetto alla palla, il piede d’appoggio dovrà stare a 15 cm dal pallone e la gamba calciante avrà la caviglia bloccata con la punta del piede rivolta verso il basso e la proiezione del ginocchio a coprire il pallone.

4 – esterno collo piede, la rincorsa è rettilinea con il piede d’appoggio che va a circa 30-35 cm dal pallone, la punta del piede calciante è rivolta verso l’interno ed il basso, l’impatto con il pallone è sul margine esterno del piede (3°,4° e 5° osso metatarsale), il busto si gira verso il lato della gamba d’appoggio.

5 – esterno piede, il pallone viene colpito con la superficie del piede che va dal 5°osso metatarsale al malleolo laterale. Come per il tiro d’interno piede anche con il tiro d’esterno si va ad imprime una rotazione al pallone.

6 – punta, è un modo di calciare utilizzato solo in casi particolari sia con palla ferma che in movimento. La preparazione è simile al tiro di collo con la variante che l’estensione dell’anca è minima e la palla si impatta con l’alluce sfruttando un rapido movimento di flesso estensione del ginocchio.

7 – tacco, è un modo di colpire la palla usato in situazioni particolari che permette di sorprendere gli avversari perché è imprevedibile e difficile da leggere in anticipo, la superficie d’impatto è rappresentata dal calcagno. Viene generalmente utilizzato sul corto ed in mischia.

 

Il nostro protocollo di lavoro ci ha permesso attraverso dei test periodici di vedere dei notevoli miglioramenti nei fondamentali trattati già nel giro di poche sedute di allenamento. Ulteriore conferma di questi progressi l’abbiamo avuta visionando ed analizzando i nostri giocatori durante partite ufficiali con le proprie squadre.

DB TRAINING “MAKE THE DIFFERENCE”