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TECNICA CALCISTICA: COME SI ALLENA?

Il calcio è uno sport “open skills” questo vuol dire che il contesto nel quale si svolge varia nel corso del tempo e non è prevedibile, si differenzia quindi da quei sport considerati “closed skills” caratterizzati da un contesto prevedibile e continuo come ad esempio per il nuoto.

Il gioco del calcio quindi è uno sport in continua evoluzione, durante il quale si alternano fasi di possesso palla e di non possesso. Il lasso di tempo che intercorre tra una fase e l’altra è denominato “transizione”. Le situazioni di gioco che si vanno a verificare durante le 2 fasi sono diverse e per questo il calciatore deve essere abile e pronto a reagire ad ogni situazione.

Nello sport la tecnica rappresenta un’abilità o un insieme di abilità che si acquisiscono e si migliorano con l’allenamento e permettono l’esecuzione di un gesto specifico. Generalmente il processo di apprendimento e di perfezionamento delle abilità tecniche si sviluppa attraverso 3 fasi:

 

  • 1°fase: sviluppo della coordinazione grezza.

In questa fase la struttura del movimento mostra ancora notevoli difetti e corrisponde solo a grandi linee alla tecnica richiesta. In questa fase si ha un’impressione di rigidità, causata principalmente da un uso eccessivo della forza anche da parte dei distretti muscolari non strettamente necessari. In tale fase inoltre il gesto tecnico si presenta anche poco preciso e con scarsa rapidità motoria.

 

  • 2°fase: sviluppo della coordinazione fine.

In questa fase l’allievo riesce ad eseguire il movimento richiesto in modo aderente al modello tecnico, quasi senza errori, e quindi con una buona rapidità e precisione, questo però se messo nelle condizioni ideali per eseguire il gesto. Nel caso in cui si verifichino condizioni inabituali sfavorevoli e fattori di disturbo, allora il gesto non verrà svolto con la stessa precisione e rapidità, mostrando ancora notevoli errori e difetti tecnici. In questa fase nonostante la sequenza dei movimenti può essere considerata automatizzata, il movimento può essere ancora facilmente disturbato da fattori interni ed esterni (fatica, tensione agonistica ed emozioni), e l’allievo non riuscirà quindi ad adattarsi alle complesse situazioni che si verificano nei giochi sportivi.

 

  • 3°fase: consolidamento della coordinazione fine e sviluppo della disponibilità variabile del movimento.

In questa fase la tecnica può ritenersi acquisita, stabilizzata ed automatizzata, tale da rimanere efficace anche in condizioni variabili e inabituali. L’atleta grazie ad un ottimo livello di automatizzazione riesce a distogliere l’attenzione dell’esecuzione motoria per concentrarsi sull’analisi della situazione di gioco facendo la scelta più opportuna ed efficace possibile. La tecnica in questa fase è considerata perfetta caratterizzata dalla precisione e rapidità dei movimenti, anche in condizioni variabili e sotto influenze esterne.

La tecnica sportiva rappresenta quindi un procedimento od un insieme di procedimenti motori che grazie all’allenamento raggiungono un ottimo livello di automatizzazione. Una volta acquisita permette di praticare al meglio e più economicamente possibile il gesto sportivo. Essa è quindi un abilità o un insieme di abilità che vengono eseguite senza il controllo cosciente, permettendo all’atleta di eseguire i movimenti richiesti dallo sport praticato. Ogni sport ha la sua tecnica specifica, essa oltre a riguardare quei gesti tipici per il tipo di sport comprende anche tutti i movimenti generali che vanno a riguardare il complesso della prestazione come ad esempio correre e saltare.

LA TECNICA NEL CALCIO

Durante una partita di calcio il calciatore esegue gesti tecnici sia con che senza palla. Naturalmente per un calciatore è di grande importanza la tecnica dei movimenti con il pallone, denominata “tecnica dei fondamentali”, però per avere un buon livello di gioco non deve essere assolutamente trascurata neanche quella relativa ai movimenti senza palla.

La tecnica dei fondamentali viene suddivisa in tecnica “pura e semplice” e in “tecnica applicata”. La prima comprende esclusivamente il contatto uomo-palla non interessandosi delle fasi di sviluppo del gioco. La seconda considera tutti quegli accorgimenti tramite i quali la tecnica pura possa esprimersi nella forma più efficace in relazione allo sviluppo del gioco (considerando la posizione dei compagni, degli avversari e dell’obiettivo da raggiungere). I fondamentali della tecnica comprendono quindi quei movimenti alla base dei quali possono essere classificati tutti i gesti che un giocatore compie durante una partita, quando si trova in contatto con il pallone questi sono:

  1. Calciare il pallone;
  2. Ricevere la palla;
  3. Colpo di testa;
  4. Conduzione della palla;
  5. Contrasto;
  6. Rimessa laterale;
  7. Tecnica del portiere.

 

COME SI ALLENA LA TECNICA DEI FONDAMENTALI?

Come detto i fondamentali rappresentano la base del gioco del calcio, e la loro acquisizione è indispensabile se si vuole eccellere in questo sport. Il compito della scuola calcio è quello di fornire ai bambini che si avvicinano per la prima volta a questo sport quelle basi tecniche essenziali che si porteranno avanti per tutta la loro carriera calcistica.

  1. CALCIARE IL PALLONE

Tale gesto tecnico è quello che si verifica maggiormente nel calcio. Si parla di passaggio quando l’obiettivo è quello di far arrivare il pallone ad un compagno o di tiro se l’obiettivo è quello di segnare una rete (tiro in porta) oppure di allontanare il pallone da una zona di campo “pericolosa”. Le tecniche per calciare il pallone variano a seconda della superficie di piede che impatta con il pallone. Esso può infatti essere colpito di:

  • Interno piede (detto anche “piatto”)
  • Collo-piede
  • Interno collo-piede
  • Esterno collo-piede
  • Esterno-piede
  • Punta
  • Tacco

Ogni modo di calciare il pallone costituisce una diversa tecnica che necessita quindi di un allenamento specifico, ma nonostante questo, tutte le tecniche sono composte da 4 fasi principali:

  1. Rincorsa: in questa prima fase il calciatore deve prepararsi mentalmente al gesto che deve compiere. La rincorsa serve infatti a far arrivare il calciatore al pallone, essa è fondamentale per il giusto posizionamento del piede d’appoggio (il piede che non calcia il pallone) il quale dovrà posizionarsi precisamente di fianco al pallone. Un errato posizionamento del piede d’appoggio andrà a compromettere la corretta esecuzione tecnica del gesto. L’istruttore oltre al piede d’appoggio dovrà soffermarsi sulla giusta postura del corpo al momento del contatto con la palla, il calciatore dovrà stare infatti col “corpo sul pallone” stando attento a non andare troppo indietro o avanti con il corpo rispetto alla palla.
  2. Oscillazione della gamba calciante: questa seconda fase rappresenta il momento di preparazione all’impatto del piede con il pallone. Questa costituisce la fase di “caricamento” in cui la gamba calciante oscillando all’indietro genera un accumulo di energia elastica che verrà restituita al momento d’impatto col pallone.
  3. Calcio: è la fase di contatto piede-palla, in questa fase è di fondamentale importanza la posizione del piede calciante il quale in base al tipo di tecnica scelta dovrà comunque essere mantenuto con la caviglia rigida e bloccata.
  4. Prosecuzione del movimento della gamba calciante: questa è l’ultima fase del gesto tecnico, dopo aver colpito il pallone la gamba prosegue la sua oscillazione in avanti atterrando più avanti rispetto al piede d’appoggio. L’atleta tornerà con un appoggio bipodalico per proseguire la corsa oppure scattare.

Queste 4 fasi sono presenti in tutte le diverse tecniche di tiro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  1. RICEVERE LA PALLA (STOP)

La ricezione del pallone è quel fondamentale che permette di entrare in possesso di un pallone in movimento tenendolo quindi sotto controllo. Facendo eccezioni di mani e braccia, ogni parte del corpo può essere utilizzata per controllare il pallone. Per eseguire una buona ricezione è importante valutare la traiettoria e la velocità del pallone che si intende stoppare andandogli incontro, successivamente si deve scegliere il tempo di intervento e il tipo di stop da eseguire, la superficie di controllo del pallone deve svolgere un movimento di retrazione nella fase di contatto col pallone mantenendo la superficie di controllo rilassata. Per una buona esecuzione tecnica tale gesto deve avvenire in pieno equilibrio.

Per essere efficace lo stop deve essere eseguito nel minor tempo possibile proteggendo il pallone, ed orientandolo verso la zona più idonea per la giocata successiva. Sarà considerato tecnicamente giusto quando alla corretta esecuzione seguirà una buona padronanza del pallone.

  1. COLPO DI TESTA

Nel calcio la testa può essere utilizzata in molte occasioni, per effettuare passaggi, segnare goal e anche ad esempio per liberare la propria area di rigore da un cross avversario. Un giocatore quindi per essere completo non deve affatto sottovalutare tale fondamentale. Sebbene il pallone può essere colpito con ogni parte della testa bisogna insegnare all’allievo di colpire la palla con la fronte, questo perché colpendo la palla con la fronte si riesce ad imprimergli maggiore forza e precisione. Al momento dell’impatto con la palla è importante che sia il giocatore ad andare incontro alla sfera e non viceversa, inoltre bisogna sempre mantenere il contatto visivo con la palla senza chiudere gli occhi ed evitare di avere la lingua tra i denti.

Il colpo di testa si può effettuare sia mantenendo i piedi a contatto col terreno e sia in “volo” (in seguito ad un salto). Nel primo caso è importante che i piedi si trovino in posizione antero-posteriore (uno avanti all’altro) e la spinta deve partire dai muscoli delle gambe e del tronco, oltre che da quelli del collo e testa. Anche le braccia hanno un ruolo fondamentale per un buon colpo di testa, esse devono essere tenute larghe con i gomiti piegati. Per quanto riguarda un colpo di testa in “volo” è importante avere una buona capacità di elevazione oltre ad una buona scelta di tempo, cioè la capacità di saltare al momento giusto e di colpire la palla nel momento in cui il corpo si trova al massimo dell’elevazione. Nella fase di volo si deve inarcare il busto per poi proiettarlo con forza verso il pallone, imprimendogli cosi maggiore forza.

  1. CONDUZIONE DELLA PALLA

Per conduzione della palla si intende controllare il pallone durante la corsa. La palla deve essere colpita con un colpo leggero e morbido quando esso si trova in prossimità del piede d’appoggio. Il busto del giocatore che conduce il pallone deve essere leggermente inclinato in avanti per proteggere la palla. Una volta acquisita tale tecnica la velocità con la quale si guida la palla non deve pregiudicare l’esecuzione tecnica del gesto. Lo sguardo del giocatore dovrà essere sollevato dal pallone per esaminare la situazione circostante. Il pallone può essere guidato con tutte le parti del piede, le principali sono:

  • Collo piede;
  • Esterno piede;
  • Interno piede.

  1. CONTRASTO

Il contrasto consiste nel portar via direttamente il pallone dal possesso dell’avversario, esso è fondamentale per interrompere lo sviluppo della manovra avversaria e di conseguenza ribaltare a proprio favore l’azione di gioco. Per un buon contrasto è indispensabile avere una buona determinazione e fiducia in sé stessi, una concentrazione ottimale ed infine bisogna essere abili ad intervenire con una buona scelta di tempo per prendere il pallone senza fare fallo. Il contrasto può essere frontale, laterale e in scivolata (takle).

  • Contrasto frontale: il contrasto deve coincidere con il tentativo avversario di giocare il pallone, la forza del piede contrastante deve essere applicata al centro del pallone, il piede che non contrasta deve essere posizionato lateralmente al pallone e non appena viene effettuato il contrasto il peso del corpo deve essere distribuito equamente tra il piede portante e quello contrastante.
  • Contrasto laterale: i principi sono uguali a quello frontale, solo che in più il contrastatore si deve trovare il più possibile vicino al pallone prima di fare il movimento. Il piede che non contrasta si deve trovare davanti al pallone quando quello contrastatore fa da perno su di esso, quindi il piede che non contrasta sta in avanti per consentire il movimento di rotazione o di perno.
  • Contrasto in scivolata: la gamba che contrasta è quella più lontana dalla palla, per questo contrasto bisogna avvicinarsi all’avversario ma non troppo, agendo dopo che esso ha toccato in avanti il pallone.

Per effettuare un contrasto vincente è importante insegnare al giocatore a leggere la situazione di gioco e ad agire in base alla sua posizione, a quella dell’avversario ed a quella dei compagni.

  1. RIMESSA LATERALE

L’esecuzione tecnica di questo fondamentale è spesso trascurata, la rimessa laterale può essere eseguita con rincorsa o stando fermi, le gambe possono essere sia in divaricata antero-posteriore che in divaricata laterale. Le mani devono prendere il pallone posteriormente con le dita aperte, con i pollici quasi a contatto e gli indici vicini. Il pallone viene lanciato quando si trova sopra la testa o leggermente avanti. Durante la rimessa gli errori che si possono verificare sono:

  • Saltare o sollevare un piede dal terreno;
  • Lasciar cadere il pallone davanti a sé senza lanciarlo;
  • Utilizzare più un braccio rispetto all’altro;
  • Oltrepassare la linea di gioco laterale.
  1. TECNICA DEL PORTIERE

La tecnica del portiere si distingue in difensiva ed offensiva.

La tecnica difensiva prende in considerazione tutti quei movimenti e gesti atti a difendere la porta che si distinguono in movimenti con la palla (presa, deviazione, respinta e intervento con i piedi) e movimenti senza palla come i cambi di direzioni.

La tecnica offensiva comprende tutti quei gesti attraverso i quali il portiere inizia l’azione offensiva della propria squadra, tipico è il rinvio che può essere fatto sia con le mani  o calciato.

 

 

DB TRAINING “MAKE THE DIFFERENCE”